C’è un momento, raro e imprevedibile, in cui un accessorio diventa un vero e proprio artefatto culturale. Per gli occhiali Jacques Marie Mage, quel momento non è arrivato con una campagna virale o una tendenza TikTok, ma con Jeff Goldblum che si presenta a una première cinematografica con montature in ecaille, irradiando un carisma da vero divo. Poco dopo, Timothée Chalamet è stato fotografato all’aeroporto di Tokyo la scorsa settimana con le ormai iconiche montature “Dealan” — una mossa silenziosa ma potentissima di lusso e stile. Il messaggio è chiaro: JMM non è più solo occhiali. È un’attitudine.
Da couture a culto: come due icone di stile hanno acceso l’ossessione JMM
Fondata a Los Angeles dal designer francese Jérôme Mage, Jacques Marie Mage (JMM) non è mai stata pensata per le masse. Ogni modello viene rilasciato in edizioni ultra-limitate — tipicamente tra 250 e 500 pezzi nel mondo — e realizzato a mano in Giappone con precisione artigianale in acetato e titanio. Con prezzi che si aggirano intorno agli 800 dollari e oltre, queste montature sfumano il confine tra oggetto d’uso e opera d’arte.
Inoltre, Jeff Goldblum, musa non ufficiale del marchio, è stato a lungo visto indossare JMM. Il suo modello iconico — il “Jeff” — è una silhouette squadrata e oversize che richiama il peso visivo di un regista della Nouvelle Vague. Prodotto in tirature limitate e numerate come stampe d’arte, è diventato un pezzo da collezione per gli appassionati di moda.
Dall’altra parte, Chalamet ha portato il brand alla Gen Z. Il suo momento all’aeroporto di Tokyo — catturato da fan e paparazzi — mostrava un hoodie nero, cuffie e le montature Dealans color caramello. Nessuna campagna stampa, nessuna etichetta. Solo un look perfetto, quasi casual, che ha fatto impazzire Twitter nel mondo della moda.
L’effetto Goldblum–Chalamet: icone in edizione limitata
L’appeal degli occhiali Jacques Marie Mage sta nella loro esclusività. Non ci sono loghi vistosi, né infinite varianti di colore. Le montature hanno nomi come “Fellini,” “Taos,” “Zepolin,” o “Dealan,” e vengono consegnate in scatole rivestite di velluto con numeri di serie e certificati di autenticità. Sono occhiali che sussurrano, mai che urlano.
Mentre le maison di lusso tradizionali inondano il mercato con uscite stagionali e monogrammi, JMM punta sul lungo periodo. Rihanna, Al Pacino, LeBron James e Bella Hadid sono stati visti indossare vari modelli, ma mai in campagne pubblicitarie. Questo silenzio è voluto. Il brand prospera sulla scarsità, sulla discrezione e sul riconoscimento da parte degli addetti ai lavori.
In una recente intervista, il designer Jérôme Mage ha definito le sue montature “poesia ottica”. E in qualche modo, non sembra un’esagerazione. L’etica di JMM è cinematografica e intima, ispirata alla cultura vintage automobilistica, alla controcultura e al cinema europeo. È un’atmosfera, non un logo.
La rarità, il nuovo simbolo di status
In un’epoca post-trend, in cui i consumatori cercano durabilità e sostanza più che hype, l’approccio di JMM sembra profetico. Questi non sono occhiali da indossare solo per un’estate — sono pezzi da archiviare, mantenere e tramandare. Sia sul red carpet di Goldblum che sulla passerella dell’aeroporto di Chalamet, Jacques Marie Mage sta definendo un nuovo standard: meno accessorio moda, più eredità.
Per un brand che rilascia meno montature di quante t-shirt molte altre marche vendano, la sua visibilità culturale è straordinaria. Se la moda è una questione di tempismo, JMM non è solo arrivata in tempo — ha regolato l’orologio.
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